Danzetta Niccolò

     

    Niccolò Danzetta
    Data e luogo di nascita Perugia, 6 maggio 1820
    Data e luogo di morte Perugia, 26 marzo 1895
    Collegio Perugia
    Legislature VIII Legislatura Regno d’Italia (1861-1865)
    IX Legislatura Regno d’Italia (1865 – 1867)
    X Legislatura Regno d’Italia (1867 – 1870)
    XI Legislatura Regno d’Italia (1870 – 1874)
    Partito Destra Storica
    Biografia Figlio primogenito del barone Fabio e della contessa Tommasa Oddi Baglioni, Niccolò Danzetta compì la sua prima formazione presso il patrio Collegio della Sapienza e nel 1837 fu ammesso alla facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo di Perugia, conseguendo il dottorato nel luglio 1840.
    Nel 1837, in seguito alla morte del padre, fu costretto ad assumere il compito di amministratore del patrimonio familiare, avviando lunghe e dispendiose cause giudiziarie contro i numerosi debitori. L’attività di amministratore e i lunghi soggiorni presso Firenze e Roma gli permisero di consolidare la propria formazione intellettuale e di allargare i propri rapporti politici.
    Nel 1841 Danzetta entrò nel Collegio della Mercanzia di Perugia in qualità di amministratore e nel 1843 fu nominato cassiere di un istituto di credito privato, nucleo originario della futura Cassa di Risparmio di Perugia.
    Nel 1845 venne eletto consigliere comunale, incarico che darà definitivamente inizio alla sua carriera politica. Nello stesso anno fu iniziato, insieme al fratello Pompeo, alla massoneria, nella loggia perugina di rito scozzese “Fermezza”. Nel 1860 Danzetta abbandonò tale loggia, a causa dell’orientamento repubblicano della stessa, per entrare nella loggia filogovernativa di rito italiano “Fede e Lavoro”.
    Allo scoppio della Prima guerra d’Indipendenza nel 1848, mentre i fratelli Giuseppe e Pompeo partirono come volontari, Danzetta fu costretto a rimanere in città a causa del suo compito di amministratore del patrimonio familiare. Nell’aprile dello stesso anno fu tra i promotori, insieme a Francesco Guardabassi, Ariodante Fabretti e Reginaldo Ansidei, dei comitati preparatori per i comizi elettorali tenutisi nel maggio dello stesso anno nello Stato pontificio.
    Nell’ottobre 1848 Danzetta rinunciò alla carica di maggiore di I Battaglione della guardia nazionale ed entrò a far parte, in qualità di membro della commissione economica, del Circolo popolare all’interno del quale convergevano tutte le forze dell’opposizione politica perugina. Il 14 febbraio dell’anno seguente sposò Vittoria Guardabassi, figlia di Francesco Guardabassi ed esponente di una delle più importanti figure politiche di Perugia.
    Il 29 aprile 1849 Danzetta firmò la protesta contro l’occupazione francese che il Municipio di Perugia inviò al generale Oudinot di Reggio. Il 31 maggio dello stesso anno, insieme al vescovo Gioacchino Pecci e a due delegati cittadini, si recò presso il campo austriaco allo scopo di incontrare il Principe Federico di Liechtenstein e scongiurare lo scoppio di rappresaglie e violenze in città.
    In seguito alla caduta della Repubblica e all’occupazione di Perugia da parte delle truppe austriache, a Danzetta fu affidata, insieme a Giacomo Nagroni, la rappresentanza di Perugia. Con lo scioglimento della nuova giunta governativa, avvenuta il 31 agosto 1849, la repressione che colpì la città investi lo stesso Danzetta che venne arrestato nella notte fra il 16 e il 17 agosto 1852. Con l’accusa di essere membro, in qualità di cassiere, di una società segreta di stampo “mazziniano-rosso” e di intrattenere rapporti con altri congiurati, venne condannato a otto mesi di detenzione da scontare nel carcere di San Domenico. Scarcerato nell’aprile 1853 e sottoposto ad attenta vigilanza, Danzetta si allontanò dalla scena politica per alcuni anni, per poi ricomparire sul finire del 1857 con l’incarico di consigliere comunale. Nel corso del 1858 riuscì a stabilire contatti con il Comitato centrale della Società nazionale. Nel dicembre dello stesso anno il Regio Consiglio di Guerra lo dichiarò soltanto «remotamente indiziato».
    In seguito all’insurrezione di Perugia contro il regime papale avvenuta 14 giugno 1859, Danzetta, insieme a Zeffirino Faina e Francesco Guardabassi, costituì un Governo provvisorio ed ebbe l’incarico di scortare fino a Foligno il delegato apostolico abdicatario mons. Luca Giordani, per poi recarsi a Torino. Domata l’insurrezione il 20 giugno, Danzetta fu ritenuto implicato nei disordini in qualità di membro del governo provvisorio e quindi condannato a morte il 20 luglio dello stello anno, condanna successivamente commutata in 15 anni di detenzione. Fu in seguito a questa condanna che decise di non fare ritorno a Perugia e di restare quindi in esilio a Firenze dove fu tra i più attivi membri della Commissione direttiva per le province romane soggette.
    Con l’arrivo delle truppe piemontesi a Perugia il 14 settembre 1860 fu eletto a capo della Commissione municipale provvisoria con il titolo di Gonfaloniere. Il 9 ottobre successivo fu inviato a Macerata per presentare a re Vittorio Emanuele II gli omaggi di Perugia. Dal 29 settembre 1860 al 3 maggio 1861 Danzetta ricoprì la carica di sindaco della città.
    Il 27 gennaio 1861 fu eletto deputato al parlamento del secondo collegio di Perugia, incarico che ricoprì per le successive tre legislature. Nel novembre 1878 fu eletto senatore.
    Tra i suoi numerosi interventi parlamentari, emergono la sua attenzione al problema ferroviario che rischiava di penalizzare l’Umbria e il suo impegno contro il progetto di legge che prevedeva il prosciugamento del lago Trasimeno
    ___
    Scheda parlamentare
    Professione
    Barone
    Commemorazioni
    AP, Senato del Regno, Discussioni, 12 giugno 1895
    Opere
    N. DANZETTA, Ai XII viri del Perugino Municipio preside fra essi il chiarissimo e della patria bonamente sig. Barone Nicola Danzetta, s.e., Perugia 1860
    Bibliografia
    ARCHIVIO DI STATO DI PERUGIA, Fondo Danzetta 1533-1887, Tipografica Cooperativa (già Ditta Boncompagni), Perugia 1896
    F. BARTOCCINI, La lotta politica in Umbria dopo l’Unità, Centro di studi umbri presso la casa di Sant’Ubaldo in Gubbio, Perugia 1970
    U. BISTONI e P. MONACCHIA, Due secoli di massoneria a Perugia e in Umbria (1775-1975), Volumnia, Perugia 1975
    , Dizionario del Risorgimento Nazionale. Dalle origini a Roma capitale. Fatti e persone, Vallardi, Milano 1930
    G.B. FURIOZZI, L’Umbria nel Risorgimento, Era Nuova, Ellera Umbra (Pg) 2002
    A. MONTESPERELLI, Perugia 1859. I patrioti del governo provvisorio, Simonelli Editore, Perugia 1959
    A. MONTESPERELLI, Perugia nel Risorgimento 1830-1860, rist., Isuc, Perugia; Editoriale Umbria, Foligno 2009
    A. STRAMACCIONI, Storia delle classi dirigenti in Italia, Edimond, Città di Castello 2012
    Risorse web
    DANZETTA, Niccolò in “Dizionario Biografico”
    http://www.treccani.it/enciclopedia/nicola-danze[…]/
    Scheda senatore DANZETTA Niccolò
    http://notes9.senato.it/web[…]
    Archivio storico
    Rassegna storica del Risorgimento
    Pubblicazioni XLVII
    Storia di Perugia dalle origini al 1860