Ferracciù Niccolò

    Niccolò Ferracciù
    Data e luogo di nascita 10 maggio 1815, Calangianus (Sassari)
    Data e luogo di morte 2 marzo 1882, Roma
    Collegio Orvieto (per l’XI legislatura)
    Legislature VIII 1861-1865 Regno d’Italia
    IX 1865-1867 Regno d’Italia
    X 1867-1870 Regno d’Italia
    XI 1870-1874 Regno d’Italia
    XIII 1874-1876 Regno d’Italia
    XIV 1876-1880 Regno d’Italia
    XV 1880-1882 Regno d’Italia
    XVI 1882-1886 Regno d’Italia
    XVII 1886-1890 Regno d’Italia
    Partito Destra storica
    Biografia Nato a Calangianus, in provincia di Sassari, nel 1815 da Antonio Ferracciù e Lucia Mossa, Niccolò Ferracciù frequentò il liceo a Tempio Pausania. Dopo essersi diplomato in Belle Lettere, si trasferì a Sassari per intraprendere gli studi universitari e qui si laureò in Giurisprudenza nel 1836, divenendo ben presto uno degli avvocati sardi più richiesti e rinomati dell’isola. Venne nominato nel 1850 a professore di economia e diritto commerciale presso l’Ateneo di Sassari.
    La sua carriera politica ebbe inizio nel 1848, quando fu eletto consigliere divisionale e comunale di Sassari, mentre tre anni dopo divenne presidente prima del Consiglio divisionale e poi di quello provinciale. Conseguentemente a questa carica, grazie alla concessione reale dello Statuto albertino, Ferracciù si poté candidare alle elezioni per la Camera dei deputati del Regno di Sardegna nel marzo del 1849. Nel Parlamento subalpino si schierò a sinistra, esprimendosi subito contrario all’armistizio di Novara, ritenendolo un attentato allo statuto e all’onore dell’Italia. Nel 1852 si allineò alla Camera contro lo stato d’assedio decretato dal governo nella provincia di Sassari e quando, tre anni più tardi, nella stessa città scoppiò un’epidemia di colera Ferracciù si distinse nella costante attività mirata nel contrastare tale malattia.
    Fu rieletto per ben otto legislature anche alla Camera dei deputati dell’appena nato Regno d’Italia. Alle elezioni del 1870 si presentò in svariati collegi tra cui quello di Orvieto, in cui fu eletto con 166 voti. Visto il successo si ripresentò nello stesso collegio sia alle elezioni del 1874 sia a quelle del 1876 dove fu, però, sconfitto al ballottaggio da Celestino Bianchi, giornalista fiorentino.
    Durante la sua carriera da deputato ricoprì svariate cariche pubbliche. Fu, infatti, vicepresidente della Camera dal 1871 al 1874 e ancora dal 1891 al 1892. Ferracciù, in seguito, ricoprì, dopo aver rifiutato nel 1865 un ufficio al dicastero della Pubblica istruzione offertogli da Lanza poiché non si riteneva pronto a partecipare al governo del Regno, diversi incarichi di governo: fu ministro della Marina e poi quello di Giustizia, entrambi sotto i governi di Depretis. Nel primo incarico, avanzò un disegno di legge per stanziare fondi per le riparazioni agli stabilimenti marittimi di Genova, i quali erano stati danneggiati da un uragano; come guardasigilli, invece, presentò in Parlamento un altro progetto legislativo al fine di aumentare lo stipendio dei pretori.
    Sostituito alla guida del ministero da Enrico Pessina nel 1884, Ferracciù rimase in Parlamento fino alla sua morte, avvenuta nel marzo del 1892.
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    Scheda parlamentare
    Professione
    Laurea in Giurisprudenza; Docente universitario, Avvocato
    Commemorazioni
    AP, Camera dei deputati, Discussioni, 2 marzo 1892
    AP, Senato del Regno, Discussioni, 2 marzo 1892
    Opere
    N. FERRACIÙ, Sopra il disegno di legge per la soppressione delle corporazioni religiose in Roma. Discorso del deputato Ferracciù pronunziato alla Camera elettiva nella tornata 17 maggio 1873, Tip. Eredi Botta, Roma 1873
    Bibliografia
    A. BERSELLI, La Destra storica dopo l’Unità, Il Mulino, Bologna 1963
    L. DEL PIANO, La Sardegna nell’Ottocento, Chiarella, Sassari 1984
    G. SOTGIU, Storia della Sardegna dopo l’unità, Laterza, Roma-Bari 1986
    Risorse web
    Ferracciù Nicolò
    http://dati.acs.beniculturali.it/governi.owl/Bi0127
    La Generazione del Risorgimento
    http://www.albertostramaccioni.it/joomla1/index.php?option=com_content&view=article&id=269:qla-generazione-del-risorgimentoq-&catid=44:storia-&Itemid=58