Gerra Luigi

     

    Luigi Gerra
    Data e luogo di nascita 15 novembre 1829, Compiano (Parma)
    Data e luogo di morte 31 luglio 1882, Roma
    Collegio Foligno
    Legislature X 1867-1870 Regno d’Italia
    XI 1870-1874 Regno d’Italia
    XII 1874-1876 Regno d’Italia
    XIV 1880-1882 Regno d’Italia
    Partito Destra storica
    Biografia Luigi Gerra si laureò in utroque iure presso l’Università di Parma nel 1849. Per dieci anni lavorò nel Supremo tribunale di revisione prima e nel tribunale civile e correzionale cittadino poi, fino a quando, a soli 30 anni, fu chiamato a ricoprire la prima cattedra di diritto civile nell’Ateneo parmigiano.
    Sposò la causa unitaria e le idee liberali e per questo motivo nel giugno del 1859 fu nominato segretario del governo temporaneo delle province parmensi liberate; un mese più tardi il governatore provvisorio della città, Diodato Pallieri, lo designò capo sezione, fino ad arrivare a settembre quando Gerra fu eletto nel collegio della sua città natale, Compiano, all’Assemblea dei rappresentanti del popolo delle province parmensi.
    Poco prima della dichiarazione del Regno d’Italia, fu inviato da Vittorio Emanuele II a ricoprire la carica di sostituto procuratore del re presso la corte d’appello di Bologna e fu, quindi, costretto ad abbandonare la cattedra di diritto civile, anche se a soli 32 anni ottenne il titolo di professore emerito.
    Nel 1865 venne nominato prefetto di Ascoli Piceno per affrontare la difficile questione dell’equilibrio interno alla struttura politico-amministrativa della provincia marchigiana, data la forte rivalità con Fermo, declassata dopo l’Unità a semplice capoluogo di circondario. L’anno successivo fu trasferito a Salerno, sempre per redimere spinose situazioni: si trovò, infatti, da una parte a limitare le spinte delle forze filoborboniche e clericali e dall’altra a frenare l’azione dei democratici e dei mazziniani molto attivi nel territorio della provincia campana.
    Questo suo lavoro fu premiato tre anni più tardi, quando il suo amico e concittadino Girolamo Cantelli prese il posto di Cadorna al ministero dell’Interno. Gerra fu, difatti, chiamato subito a ricoprire il ruolo di segretario generale di quel dicastero, una carica prettamente burocratica, ma di gran prestigio. Visto che di solito tale funzione veniva affidata a politici, Gerra decise di candidarsi alle suppletive che si tennero nel dicembre del 1868 nel collegio di Foligno (il deputato Luigi Bartolini si era dimesso e quindi il seggio risultava vacante), ottenendo un risultato notevole, considerati gli aventi diritto al voto e la grandezza del collegio stesso (388 preferenze).
    Il suo ruolo all’interno del ministero fu alquanto precario visti i governi susseguitesi: con l’uscita di scena di Cantelli, fu costretto a lasciare il posto; fu richiamato a ricoprire la carica di segretario del ministero dell’Interno nel 1869 da Antonio Starabba di Rudinì ma solo per pochi mesi. Con l’avvento del governo Lanza e la breccia di Porta Pia, Gerra fu mandato nella neo capitale ad affiancare Cadorna, il quale gli affidò la direzione dell’amministrazione pubblica. Sebbene fece un buon lavoro, la delicatezza della situazione romana lo portò a rifiutare la nomina, propostagli sempre da Lanza, a prefetto della città.
    Nel mentre si ripresentò alle elezioni politiche del 1870 nel collegio di Foligno e gli elettori lo premiarono di nuovo con un ottimo risultato (questa volta prese 346 voti).
    Diviso tra il lavoro al Consiglio di Stato, in cui era entrato a partire dal 1869, e il Parlamento, Gerra rimase senza incarichi amministrativi fino al 1873 quando Cantelli, nominato di nuovo ministro dell’Interno nel gabinetto Minghetti, lo chiamò a coprire ancora una volta la carica di segretario generale del suo dicastero. Insieme iniziarono una lotta contro l’Estrema sinistra rivoluzionaria, istituendo una ferrea sorveglianza poliziesca in Italia e una fitta rete di informatori all’estero.
    Nel settembre del 1874 fu mandato dallo stesso Cantelli in Sicilia per disporre la realizzazione dei provvedimenti di pubblica sicurezza contro il “malandrinaggio”. L’anno successivo venne nominato prefetto di Palermo, poiché coloro che lo avevano preceduto avevano fallito nella lotta alla criminalità organizzata. La sua presenza in Sicilia fu importantissima per una Destra storica che voleva riaffermare i propri principi in materia di ordine pubblico dopo aver perduto la battaglia in Parlamento contro la Sinistra, in particolar modo contro i deputati siciliani, i quali si erano opposti con tutte le loro forze al disegno di legge che avrebbe dovuto rafforzare il ricorso al domicilio coatto nelle province più irrequiete.
    Con la caduta della Destra e l’avvento di Depretis, Gerra nel 1876 fu privato dell’incarico e fu costretto ad abbandonare la carriera amministrativa; anche quella politica fu piuttosto sfortunata: se, infatti, nella tornata elettorale del 1874 risultò eletto in tre collegi contemporaneamente (si era presentato di nuovo a Foligno ottenendo 441 preferenze, ma optò per quello di Piacenza), nelle elezioni successive perse in tutti i collegi dove si presentò e anche nelle suppletive per il seggio di Foligno, lasciato vacante dalla morte di Giacomo De Martino, del 1879, fu sconfitto da Giuseppe Telfener con uno scarto di quasi 300 voti.
    Nelle elezioni del 1880, con la Destra in recupero, riuscì ad affermarsi al primo turno nel collegio di Montegiorgio, in provincia di Ascoli Piceno, ma non riuscì ad entrare alla Camera, poiché sorteggiato per eccedenza nel numero di deputati impiegati.
    Dopo questa ennesima delusione si ritirò dalla scena politica nazionale e due anni più tardi (1882) morì a Roma.
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    Scheda parlamentare
    Professione
    Prefetto di Palermo; Prefetto di Ascoli Piceno; Prefetto di Salerno
    Bibliografia
    ARCHIVIO STORICO DELL’UNIVERSITÀ DI PARMA, Gradi accademici, 4 ottobre 1847-6 aprile 1852, vol. CCXXIII, nn. 1243, 1248.
    ID., Registro dei sovrani. Decreti di nomine e di atti ministeriali, , 10 giugno-1 luglio 1877.
    E. IACHELLO, Stato unitario e disarmonie regionali: l’inchiesta parlamentare del 1875 sulla Sicilia, Guida editore, Napoli 1987.
    E. MORELLI, Il palazzo del Quirinale da Pio IX a Vittorio Emanuele II, “Archivum Historiae Pontificiae, 8 (1970), pp. 239-300.
    D. NATILLI, Un programma coloniale: la Società Geografica Italiana e le origini dell’espansione in Etiopia (1867-1884), Gangemi editore, Roma 2008.
    C. PAVONE, Le prime elezioni a Roma e nel Lazio dopo il XX settembre, “Archivio della Società romana di storia patria”, XVI-XVII (1962-63), pp. 321-442.
    P. PEZZINO, Stato violenza società. Nascita e sviluppo del paradigma mafioso, in Storia d’Italia. Le regioni dall’Unità ad oggi. La Sicilia, Einaudi, Torino 1987
    Risorse web
    GERRA, Luigi in Dizionario Biografico
    http://www.treccani.it/enciclopedia/luigi-gerra_(Dizionario-Biografico)/
    Archivio storico
    LUIGI GERRA, Legislatura XIV del Regno