Bracci Giacomo
    Bracci Giacomo
    Data e luogo di nascita 1 gennaio 1826, Montepulciano (SI)
    Data e luogo di morte 1 ottobre 1906, Orvieto (TR)
    Collegio Orvieto
    Legislature VIII 1861-1865 Regno d’Italia

    IX 1865-1867 Regno d’Italia

    X 1867-1870 Regno d’Italia

    XII 1874-1876 Regno d’Italia

    Partito Destra storica
    Biografia Proveniente da una nobile famiglia orvietana, Giacomo Bracci, nato nel 1826, frequentò dapprima il Collegio degli Scolopi nella sua città natale, poi, una volta ottenuto il diploma, si trasferì a Pisa, dove studiò e conseguì la laurea in Giurisprudenza.
    Fervente patriota, si arruolò come volontario nel famoso battaglione universitario costituitesi nel 1848 per combattere gli austriaci, ma purtroppo si dovette fermare a Pontremoli a causa delle sue condizioni di salute molto preoccupanti.
    Quando scoppiarono le rivolte nel 1859, invece, Bracci si trovava a Parigi per lavoro e, malgrado avesse tutte le intenzioni di partecipare, riuscì a rimpatriare solo dopo che il trattato di Villafranca era stato firmato. Il suo impegno politico fu comunque riconosciuto dai suoi concittadini che lo elessero nel 1860 sindaco e poi, alla prima tornata elettorale dell’Italia unita, gli orvietani lo scelsero come rappresentante del territorio alla Camera dei Deputati con 327 preferenze. Bracci si ricandidò anche nel 1865 (241 voti) e nel 1867 (240 voti). Dopo una pausa durata una legislatura (1870-1874), l’avvocato orvietano vinse di nuovo, anche se per solo una manciata di voti, nelle elezioni del 1874. Vista la minima differenza di voti tra i due candidati, venne deliberata un’inchiesta giudiziaria per capire l’attribuzione di alcune schede dubbie. Nel febbraio del 1875 la Camera decretò l’annullamento dell’elezione e furono indette delle votazioni suppletive, alle quali Bracci, però, non si presentò.
    La sua attività parlamentare, comunque, fu quasi nulla. Malgrado sempre presente fra le fila dei moderati della Destra storica sia in aula sia negli uffici, prese raramente la parola. Appare tra i deputati che votarono a favore dell’abolizione della pena di morte, ma oltre qualche richiesta di congedo non emerge mai negli Atti Parlamentari.
    Sebbene la delusione dell’inchiesta sulla validità delle elezioni lo deluse molto, Bracci non smise di fare attività politica: continuò, infatti, tra i banchi del consiglio provinciale, presente dal 1860. Questa sua costanza lo portò ad essere scelto dai suoi colleghi per ricoprire la carica di presidente del Consiglio provinciale dell’Umbria, a partire dal 1892 per circa un quinquennio. Durante la sua presidenza, si preoccupò di debellare la piaga della pellagra istituendo locande sanitarie (detti anche “pellagrosari”, ovvero luoghi il cui scopo consisteva nel radunare i malati di pellagra per un determinato periodo di tempo e in ore prestabilite per somministrare loro le cure adeguate e un vitto sano e nutriente), cucine economiche e premi da conferire a comuni o a privati che si fossero prodigati a migliorare le condizioni delle case coloniche (vedi acqua potabile). Fu stanziato, inoltre, un contributo per la neonata Società umbra di storia patria e per istituti scolastici di vario genere.
    Durante le elezioni per il presidente del Consiglio provinciale del settembre 1896, Bracci chiese ai suoi colleghi di non rinnovargli più la carica poiché troppo vecchio per sostenerla. Si ritirò, quindi, a vita privata fino alla sua morte avvenuta nell’autunno del 1906.
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    Scheda parlamentare
    Professione
    Sindaco di Orvieto (Perugia)
    Commemorazioni
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    Bibliografia
    ATTI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DELL’UMBRIA, Verbale del Consiglio provinciale dell’Umbria del 9/08/1892, Perugia 1892.
    ATTI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DELL’UMBRIA, Verbale del Consiglio provinciale dell’Umbria del 14/09/1897, Perugia 1897.
    ATTI PARLAMENTARI, Camera dei Deputati, Discussioni, 19 luglio 1867.
    A. STRAMACCIONI, Storia delle classi dirigenti in Italia. L’Umbria dal 1861 al 1992, Edimond, Città di Castello 2012.
    M. TOSTI (a cura di), Tra Comuni e Stato. Storia della Provincia di Perugia e dei suoi amministratori dall’Unità ad oggi, Quattroemme, Perugia 2009
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    Risorse web
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